CARDINALE GIOVANNI CASTIGLIONI
CARDINALE GIOVANNI CASTIGLIONI
figlio di Fabio Castiglione e Rosalinda Pazzaglia
Il pittore Vincenzo Milione è conosciuto per la sua produzione di ritrattista nell'ambiente romano tardo settecentesco e soprattutto perchè legato alla vita dell'Arcadia per circa un trentennio. Qui gli vennero commissionati una trentina di arcadi viventi o defunti, anche questi, come quelli per il S. Spirito, furono eseguiti tutti su tele dello stesso formato, negli stessi atteggiamenti, con le stesse tonalità fosche
Giovanni, figlio di Fabio e di Rosalinda Pazzaglia, fu tenuto a battesimo il 6 feb. 1742
De Romana cathedra beati Petti (Romae, excudebat Generosus Salomoni, 1773).
Papa Pio VII lo nominò in successione presidente del
Collegio Germanico-Ungarico:
segretario del Congregazione del Buon Governo; esaminatore dei vescovi in diritto canonico; comandante dell'Ospedale di Santo Spirito in Sassia 1796, carica poi toltagli dal governo repubblicano.
è un antico ospedale (in funzione anche come centro congressi) nel rione di Borgo, a Roma. Situato nei pressi di Città del Vaticano, esso è adiacente al moderno Ospedale di Santo Spirito, che ne prosegue l'opera e la tradizione. L'ospedale fu istituito nel sito dove in antichità risiedeva la "Schola dei Sassoni" (latino: Schola Saxonum). Esso è l'ospedale più antico d'Europa.Simultaneamente fu canonista della Penitenzieria Apostolica. Dopo la prima Restaurazione del governo papale a Roma, papa Pio VII lo nominò membro della Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari
e l'incaricò dell'esame del Concordato con la Francia.
Papa Pio VII lo creò cardinale in pectore (cardinale che il papa annuncia di avere creato ma di cui si riserva di rendere noto il nome), nel concistoro del 23 febbraio 1801; fu pubblicato nel concistoro del 17 gennaio 1803. Il 20 gennaio dello stesso anno ricevette la berretta cardinalizia e il 28 marzo ebbe
la diaconia di Santa Maria in Dominica
La Basilica di S. Maria in Dominica alla Navicella, si trova
nel centro storico d Roma, rione Celio, via della Navicella, 10.
e il protettorato sull’Accademia Teologica della Sapienza. Il suo cardinalato fu acclamato ad Ischia con una festa popolare che si protrasse per alcuni giorni. Nello stesso anno fu nominato membro della Sacra Congregazione del Concilio, della Congregazione dei vescovi e regolari, della Congregazione dell'Indice e della Congregazione del Buon governo (in quell’ufficio ebbe modo di favorire la sua terra natale); inoltre prefetto
e visitatore dell’Ospizio degli esposti di Viterbo.
Il nome deriva dal termine esposti, che erano i bambini indesiderati, illegittimi che venivano abbandonati e che da Viterbo venivano portati al brefotrofio di Santo Spirito in Saxia a Roma. Qui vi era la ruota degli esposti, dove anonimamente veniva posto il neonato in una ruota girevole con due aperture una esterna e l'altra interna . Poi nel 1738 venne fondato un brefotrofio a Viterbo.
Durante l’assenza del cardinale segretario di Stato Leonardo Antonelli, inviato a Parigi per l’incoronazione imperiale di Napoleone, lo sostituì nell’ufficio (nov. 1804-mag.1805). Fu visitatore apostolico dell'Ospedale dei Proietti di Viterbo. Sostituì il cardinale Leonardo Antonelli come pro-penitenziere maggiore, in occasione del viaggio di quest'ultimo in Francia per l'incoronazione di Napoleone Bonaparte.
Nel 1807 fu nominato membro della Congregazione dei riti.
L'11 gennaio 1808 fu eletto vescovo di Osimo e Cingoli,
Fu consacrato vescovo il 31 gennaio dello stesso anno
dal cardinale Carlo Crivelli, co-consacranti Giuseppe Morozzo Della Rocca, arcivescovo titolare di Tebe e segretario della Congregazione dei vescovi
e i regolari e Giuseppe Graziosi,
vescovo titolare di Anastasiopoli e vescovo ausiliare di Palestrina.
Nonostante la nomina vescovile, continuò ad appartenere
all'ordine dei cardinali diaconi.
Si tratta di uno dei rari casi di vescovo diocesano
appartenente all'ordine dei cardinali diaconi.
Nel corso della sua carriera ecclesiastica, pur fedele al papato, seppe mantenere buoni rapporti con la Francia. Stimato da Giuseppina Bonaparte e Napoleone, che gli conferì un'alta onorificenza.così come si evince anche
da una lettera scritta il 10 gennaio 1808
Morì a Osimo il 9 gennaio 1815 all'età di 72 anni e fu sepolto nella cattedrale di Osimo.
Urna sepolcrale del cardinale Giovanni Castiglioni, Ischia di Castro, 1816
Su quattro piedi di leone poggia l'urna sepolcrale a forma trapezoidale con due volute e l'iscrizione nella parte anteriore. Al di sopra un piccolo piedistallo rotondo tornito portante il busto del cardinale Giovanni Castiglioni, vescovo di Osimo e Cingoli
Il suo cuore venne trasferito a Ischia e posto in questo monumento.


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